Una verità irrisolta

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ispirazione quindi impegno

mercoledì 12 ottobre 2022

Ucraina: Convenzione di Istanbul, Lituania: diritto d'asilo

 UCRAINA - 20 GIUGNO Il parlamento dell’Ucraina ha ratificato la Convenzione di Istanbul, l’importantissimo trattato internazionale sulla prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne e la violenza domestica. “Il merito va alla campagna portata avanti per anni dalle sopravvissute alla violenza di genere. Grazie a loro, altre donne non vivranno quell’esperienza”, ha detto la segretaria generale di Amnesty International Agnès Callamard.


 LITUANIA - 30 GIUGNO La Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che la legislazione lituana, che ordina la detenzione automatica delle persone che entrano illegalmente nel territorio dello stato e nega loro di fatto il diritto d’asilo, è incompatibile con le leggi dell’Unione.

ARABIA SAUDITA MURTAJA QUREIRIS FINALMENTE LIBERO

 ARABIA SAUDITA MURTAJA QUREIRIS FINALMENTE LIBERO Il 24 giugno 2022, Murtaja Qureiris, il più giovane prigioniero politico dell’Arabia Saudita, è stato finalmente rilasciato. Arrestato nel 2014 quando aveva 13 anni, aveva rischiato l’esecuzione mediante crocifissione per presunte accuse di terrorismo, relative a fatti accaduti quando aveva 10 anni, come aver preso parte in bicicletta a una manifestazione della minoranza sciita della Provincia orientale o aver assistito ai funerali del fratello Ali, ucciso dalle forze di sicurezza nel 2011. Nel giugno 2019, a seguito delle proteste generate da un appello di Amnesty International, le autorità saudite avevano dichiarato che il ragazzo non sarebbe stato messo a morte e che avrebbe potuto essere scarcerato entro tre anni.

venerdì 30 settembre 2022

Mahsa Amini

 

il 13 settembre Mahsa Amini, 22 anni, è stata arrestata a Teheran dalla cosiddetta polizia “morale” iraniana per non aver portato in modo conforme il velo, violando dunque un obbligo del tutto discriminatorio.

 

Secondo testimoni oculari, è stata picchiata violentemente mentre veniva portata in un centro di detenzione. È morta tre giorni dopo!

 

Da quel giorno, una straordinaria ondata di proteste si è riversata nelle strade dell’Iran. Migliaia di persone stanno protestando, accanto a loro, in tutto il mondo. 

 

La risposta delle autorità iraniane è estremamente brutale: dall’inizio delle proteste sono oltre 70 le persone morte, tra cui anche dei minorenni, e centinaia quelle ferite. 

 

Chiedi l'abolizione della legge che obbliga le donne a indossare il velo, la fine della repressione e dell’impunità.


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Sulla “terra di nessuno” l’incontro tra i popoli fratelli colombiano e venezuelano; riaperto il ponte Simon Bolivar

 

AMERICA/COLOMBIA - Sulla “terra di nessuno” l’incontro tra i popoli fratelli colombiano e venezuelano; riaperto il ponte Simon Bolivar
 

Paraguachón (Agenzia Fides) - Più di 700 persone provenienti da Colombia e Venezuela, insieme alle delegazioni della Pastorale Sociale di entrambi i Paesi, si sono date appuntamento a Paraguachón, 8 km a est di Maicao, nel Dipartimento di La Guajira, l’ultimo luogo colombiano alla frontiera con il Venezuela, insieme agli abitanti delle località circostanti, per l'Incontro Binazionale sul confine colombiano-venezuelano, nel quadro della 108a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Hanno partecipato anche la first lady di Maracaibo, Vannesa Linares, e il sindaco di Maicao, Mohamad Dasuki, che hanno avuto parole di apprezzamento per questi atti di fratellanza coordinati dalla Chiesa cattolica.
All’inizio dell’incontro Monsignor José Luis Azuaje, Arcivescovo di Maracaibo (Venezuela) e Monsignor Francisco Antonio Ceballos, Vescovo di Riohacha (Colombia), hanno portato il cero pasquale acceso e del sale, che dopo essere stati benedetti, si sono scambiati in segno di fratellanza e di comune risposta alla chiamata di nostro Signore Gesù Cristo ad essere "sale della terra e luce del mondo".
Successivamente la delegazione venezuelana e quella colombiana si sono riunite per inquadrare il motto di quest'anno "Camminare insieme" e prepararsi così all'Eucaristia che è stata presieduta dal Vescovo di Riohacha, Monsignor Francisco Ceballos. Il Vescovo ha evidenziato che questo incontro avveniva nello spazio noto come “la terra di nessuno” e ha aggiunto: "Siamo qui a Paraguachón, in particolare sulla linea di confine, per celebrare la 108a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. Siamo venuti in questo luogo che è emblematico, per portare le parole di Papa Francesco, che sono di accoglienza e accompagnamento del mondo migrante e del mondo dei rifugiati. Sono tanti quelli che hanno cercato la Colombia per trovare un'opportunità e poter vivere, non solo vivere, ma vivere con dignità".
Monsignor Ceballos ha sottolineato che siamo chiamati a costruire - come ha detto il Papa - la Gerusalemme terrena, per raggiungere la Gerusalemme del cielo, cioè "una città dove c'è pace, concordia, amore e solidarietà, dove tutti gli esseri umani si riconoscono fratelli".
Padre Rafael Castillo Torres, direttore del Segretariato Nazionale per la Pastorale Sociale–Caritas Colombia, ha evidenziato questo segno di unione tra i due popoli fratelli: "Quanto è bello oggi poter ringraziare Dio di essere un popolo in cammino, una comunità in cammino, e il messaggio del Santo Padre per la Giornata ‘Costruire il futuro con migranti e rifugiati’, porta luce, verità e speranza nei nostri popoli".
Nel quadro dei rapporti tra i due Paesi, si registra la riapertura del ponte internazionale Simon Bolivar, dopo 7 anni di chiusura. Si tratta della maggiore arteria terrestre che collega Colombia e Venezuela, segnando il confine, che riveste una enorme importanza dal punto di vista economico. L’atto simbolico, il 26 settembre, ha visto la presenza del Presidente colombiano Gustavo Petro, e del Governatore dello stato di Tachira, Freddy Bernal, oltre ai ministri dei trasporti e dell’industria.
Il 19 agosto 2015 il Presidente venezuelano Maduro aveva ordinato di chiudere la frontiera con la Colombia per impedire l'ingresso di paramilitari colombiani e combattere il contrabbando, nel contempo espulse un migliaio di colombiani e militarizzò il confine. Lo stesso Presidente autorizzò in seguito l’apertura del ponte per poche ore, permettendo a migliaia di venezuelani di raggiungere i centri più vicini per comprare cibo, medicine e generi di prima necessità, che ormai scarseggiavano nel loro paese.
La Presidenza del Celam e gli Episcopati dei due paesi, impegnati per la pace nelle rispettive nazioni, hanno spesso ricordato che i due popoli si sono sempre distinti per la fraternità, la solidarietà e l’unità, lamentando che le misure adottate colpivano i settori più poveri e vulnerabili, sia in Colombia che in Venezuela. In diverse circostanze hanno sollecitato pubblicamente i Presidenti di entrambe le nazioni ad incontrarsi per un dialogo che consentisse l’assunzione di impegni concreti e a lungo termine (vedi Fides 1 e 5/09/2015).
(SL) (Agenzia Fides 29/09/2022)

venerdì 16 settembre 2022

Condanne a morte in Iran: firma l'appello

 

Zahra Sedighi Hamedani è stata condannata a morte per “corruzione sulla terra” da un tribunale iraniano, solo per aver lottato per i diritti delle persone Lgbtqia+.

 

Insieme possiamo salvarla!

“Spero verrà il giorno in cui potremo vivere in libertà nel nostro paese…”

Zahra Sedighi Hamedani

 

Zahra è un’attivista non binaria per i diritti Lgbtqia+. Per il suo aspetto, la sua identità e il suo attivismo, è stata incarcerata, insultata e ora condannata a morte. 

 

Il 27 ottobre 2021 le Guardie rivoluzionarie l'hanno arrestata al confine tra Iran e Turchia, mentre stava tentando di entrare in Turchia per cercare protezione internazionale. Sottoposta a regime di sparizione forzata per 53 giorni, è stata poi  tenuta in isolamento in un centro di detenzione a Urmia. 

 

Durante questo periodo, un agente delle Guardie rivoluzionarie l’ha sottoposta a intensi interrogatori accompagnati da violenza verbale e insulti diretti alla sua identità e al suo aspetto. 

 

La storia di Zahra non è un caso isolato. Insieme a lei, anche Elham Choubdar è stata condannata a morte per il suo orientamento sessuale e la sua identità di genere. 

Chiedi alle autorità iraniane di annullare le sentenze e le condanne a morte e di rilasciare immediatamente Zahra Sedighi-Hamadani ed Elham Choubdar.

domenica 11 settembre 2022

Notizie da Semprenews

 

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lunedì 15 agosto 2022

Ho pensato di girare questa lettera a voi Gruppo...proteggiamole....

 

Ciao Pio,

è passato un anno dalla presa dei talebani in Afghanistan. Un anno duro, violento, all’insegna delle violazioni dei diritti umani. Per alcune persone, però, le cose sono state più dure.


Le donne e le bambine afgane da un anno non possono più studiare, lavorare o semplicemente uscire di casa senza la supervisione di un uomo.

 

Ma tutto questo non le ha fermate: molte di loro sono scese in piazza, organizzando un’ondata di proteste per sfidare il nuovo regime. I talebani hanno risposto con intimidazioni, violenza, arresti arbitrari, sparizioni forzate e torture fisiche e psicologiche.

 

Le donne non sono mai al sicuro: alcune di loro sono state arrestate soltanto perché apparse in pubblico senza un mahram, ovvero un tutore di sesso maschile. 

 

Le spietate politiche dei talebani stanno privando milioni di donne e bambine del diritto a vivere in modo sicuro, libero e prosperoso, costringendole a sposarsi anche da giovanissime.

 

Una repressione che aumenta ogni giorno. Bisogna fare qualcosa: solo insieme possiamo aiutarle!

domenica 7 agosto 2022

Chow Hang-tung è un’avvocata per i diritti umani

 

Chow Hang-tung è un’avvocata per i diritti umani di Hong Kong e sostenitrice dei diritti del lavoro. Per il suo attivismo, è finita in carcere accusata di “incitamento alla sovversione” ai sensi della legge sulla sicurezza nazionale.

 

Rischia una pena detentiva fino a 10 anni.

Per capire perché, dobbiamo fare un passo indietro. 

 

Ogni anno dal 1990, a seguito della strage di piazza Tienanmen dell'anno precedente, il 4 giugno decine e talvolta centinaia di migliaia di persone scendevano in piazza per una veglia a lume di candela nel Parco Victoria di Hong Kong, per ricordare le vittime di piazza Tienanmen. Una strage che il governo cinese ha sempre voluto nascondere e che dal 2020 vieta di commemorare anche a Hong Kong. 

 

Per il suo coraggio, Chow è stata presa di mira dalle autorità, solo per aver commemorato pacificamente la repressione di Tienanmen. 

 

Da tempo, Chow sta lottando per i diritti umani e non merita la prigione.

Ricorda che...

...un mondo senza proteste è un mondo che non cambia.

#ProteggoLaProtesta

giovedì 19 maggio 2022

Fides News Situazione drammatica: continua la sofferenza tra i più poveri, neanche la classe media è risparmiata

 

AFRICA/ETIOPIA - Situazione drammatica: continua la sofferenza tra i più poveri, neanche la classe media è risparmiata
 
Addis Abeba (Agenzia Fides) - “Prima abbiamo avuto i moti rivoluzionari antigovernativi, poi la speranza con l’elezione del Primo ministro Aby, ma è arrivato il Covid. Se non bastasse, l’inasprimento della guerra tra il governo federale e il Fronte Popolare di Liberazione del Tigray (TPLF), al termine della quale arriva la guerra in Ucraina e le prospettive di una siccità molto forte”. E’ quanto ha dichiarato all’Agenzia Fides una fonte anonima della Chiesa cattolica locale che ha descritto la situazione economica devastante che sta pesantemente gravando sul Paese.
“In Etiopia la situazione è drammatica. I prezzi sono aumentanti, tutto diventa sempre più complicato. I più poveri stanno zitti, soffrono sempre, ma la classe media con l’attuale stipendio non riesce a comprare neanche il teff, la farina tipica del paese, per il fabbisogno mensile. Anche la benzina è aumentata di molto. Purtroppo stanno venendo meno anche i fondi per le missioni e in questa situazione assistere i poveri che crescono di giorno in giorno è sempre più difficile”.
Oltre alla crisi economica vanno registrati scontri in Tigrai con l’Eritrea. La situazione rimane molto tesa e difficile e, secondo le Nazioni Unite, un totale di 1,39 milioni di bambini nella regione del Tigray stanno attualmente perdendo l'istruzione a causa della guerra, con gravi conseguenze per i traumi che stanno vivendo.
L’Etiopia sta continuando il processo di modernizzazione delle sue forze armane e il parlamento ha approvato un accordo di cooperazione militare quinquennale di 100 milioni di TRY (63 milioni di dollari) con la Turchia.
(GF/AP) (Agenzia Fides 19/05/2022)