VATICANO - "Dove i poveri sono consolati e ammessi al banchetto della vita, lì si manifesta la giustizia di Dio” afferma il Papa all’Angelus; gli auguri per il Capodanno lunare a Cina e Vietnam
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “Dove i poveri sono consolati e ammessi al banchetto della vita, lì si manifesta la giustizia di Dio. E’ questo il compito che i discepoli del Signore sono chiamati a svolgere anche nella società attuale” ha ribadito il Santo Padre Benedetto XVI nel suo discorso prima dell’Angelus, domenica 14 febbraio. Appena tornato dalla visita all’Ostello della Caritas Romana alla Stazione Termini, il Papa ha detto: “di cuore incoraggio quanti operano in tale benemerita istituzione e quanti, in ogni parte del mondo, si impegnano gratuitamente in simili opere di giustizia e di amore”. Commentando il brano evangelico delle Beatitudini, proclamato nella liturgia di questa domenica, il Santo Padre ha ricordato che “le beatitudini si basano sul fatto che esiste una giustizia divina, che rialza chi è stato a torto umiliato e abbassa chi si è esaltato… perché, come afferma Gesù, le cose si ribalteranno, gli ultimi diventeranno primi, e i primi ultimi. Questa giustizia e questa beatitudine si realizzano nel ‘Regno dei cieli’, o ‘Regno di Dio’, che avrà il suo compimento alla fine dei tempi ma che è già presente nella storia”.
Quindi Benedetto XVI ha detto di consegnare idealmente a tutti il suo Messaggio per la Quaresima, ormai prossima, dedicato proprio al tema della giustizia: “Il Vangelo di Cristo risponde positivamente alla sete di giustizia dell’uomo, ma in modo inatteso e sorprendente. Gesù non propone una rivoluzione di tipo sociale e politico, ma quella dell’amore, che ha già realizzato con la sua Croce e la sua Risurrezione. Su di esse si fondano le beatitudini, che propongono il nuovo orizzonte di giustizia, inaugurato dalla Pasqua, grazie al quale possiamo diventare giusti e costruire un mondo migliore.”
Dopo l’Angelus, il Santo Padre ha rivolto gli auguri a quanti nel mondo celebrano il capodanno lunare con queste parole: “In vari Paesi dell’Asia, penso, ad esempio, alla Cina e al Vietnam, e in molte comunità sparse nel mondo si celebra oggi il capodanno lunare. Sono giorni di festa, che quei popoli vivono come occasione privilegiata per rinsaldare i vincoli familiari e generazionali. Auguro a tutti di mantenere e accrescere la ricca eredità di valori spirituali e morali, che si radicano saldamente nella cultura di quei popoli.” (SL) (Agenzia Fides 15/02/2010)
VATICANO - Il Papa all’Ostello della Caritas: “La testimonianza della carità appartiene alla missione della Chiesa insieme con l’annuncio della verità del Vangelo”
Città del Vaticano (Agenzia Fides) – “Sappiate che la Chiesa vi ama profondamente e non vi abbandona, perché riconosce nel volto di ognuno di voi il volto di Cristo” è quanto ha assicurato il Santo Padre Benedetto XVI a “coloro che si trovano nella povertà e nell’indigenza” e trovano ospitalità presso l’Ostello della Caritas diocesana di Roma "Don Luigi Di Liegro" alla Stazione Termini, visitato nella mattina di domenica 14 febbraio. “La testimonianza della carità, che in questo luogo trova speciale concretizzazione, appartiene alla missione della Chiesa insieme con l’annuncio della verità del Vangelo – ha detto il Pontefice nel suo discorso -. L’uomo non ha soltanto bisogno di essere nutrito materialmente o aiutato a superare i momenti di difficoltà, ma ha anche la necessità di sapere chi egli sia e di conoscere la verità su se stesso, sulla sua dignità... La Chiesa, con il suo servizio a favore dei poveri, è dunque impegnata ad annunciare a tutti la verità sull’uomo, che è amato da Dio, creato a sua immagine, redento da Cristo e chiamato alla comunione eterna con Lui. Tante persone hanno potuto così riscoprire, e tuttora riscoprono, la propria dignità, smarrita a volte per tragici eventi, e ritrovano fiducia in se stessi e speranza nell’avvenire”.
Ai volontari che prestano servizio presso l’Ostello, il Papa ha raccomandato di avere sempre davanti agli occhi e nel cuore “l’esempio di Gesù, che per amore si fece nostro servo”, di essere “gioiosi testimoni dell’infinita carità di Dio” e, imitando l’esempio del diacono san Lorenzo, di considerare questi “amici uno dei tesori più preziosi” della loro vita.
Nel suo discorso il Santo Padre ha ricordato che la visita avviene nell’Anno europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale, indetto dal Parlamento Europeo e dalla Commissione Europea, ed ha quindi incoraggiato “non solo i cattolici, ma ogni uomo di buona volontà, in particolare quanti hanno responsabilità nella pubblica amministrazione e nelle diverse istituzioni, ad impegnarsi nella costruzione di un futuro degno dell’uomo, riscoprendo nella carità la forza propulsiva per un autentico sviluppo e per la realizzazione di una società più giusta e fraterna”.
Infine, dopo aver sottolineato che “l’Ostello manifesta concretamente che la comunità cristiana, attraverso i propri organismi e senza venir meno alla Verità che annuncia, collabora utilmente con le istituzioni civili per la promozione del bene comune”, il Santo Padre ha ricordato che “nel suo servizio alle persone in difficoltà la Chiesa è mossa unicamente dal desiderio di esprimere la propria fede in quel Dio che è il difensore dei poveri e che ama ogni uomo per quello che è e non per quello che possiede o realizza. La Chiesa vive nella storia con la consapevolezza che le angosce e i bisogni degli uomini, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure quelli dei discepoli di Cristo e per questo, nel rispetto delle competenze proprie dello Stato, si adopera perché ad ogni essere umano venga garantito ciò che gli spetta”. Concludendo il suo discorso, il Pontefice ha detto: “per Roma l’Ostello della Caritas diocesana è un luogo dove l’amore non è solo una parola o un sentimento, ma una realtà concreta, che consente di far entrare la luce di Dio nella vita degli uomini e dell’intera comunità civile”. (SL) (Agenzia Fides 15/02/2010)
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