Una verità irrisolta

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lunedì 31 gennaio 2022

+2 notizie da Agenzia Fides

 

ASIA/VIETNAM - Un prete domenicano ucciso nel confessionale
 
Kon Tum (Agenzia Fides) - Un sacerdote domenicano vietnamita, padre Joseph Tran Ngoc Thanh, è stato ucciso mentre ascoltava la confessione e celebrava il Sacramento delle Riconciliazione nella diocesi di Kon Tum. Aveva 41 anni. L'aggressione è avvenuta il 29 gennaio, poco prima della celebrazione della messa vespertina del sabato sera. Padre Joseph Tran Ngoc Thanh si trovava in confessionale quando è stato aggredito con un'arma da taglio da un uomo mentalmente instabile. Un altro religioso domenicano, accorso sul luogo, è stato ferito con un coltello quando ha cercato di fermare l'aggressore. Le persone presenti nella chiesa, che hanno assistito all'aggressione, erano in stato di shock. Padre Tran, ferito, ha ricevuto le prime cure ma non è riuscito a riprendersi ed è morto alle 23,30 (ora locale) dello stesso giorno, come racconta all'Agenzia Fides The Tran, giornalista cattolico locale.
La polizia locale ha arrestato l'aggressore, considerato una persona "con malattia mentale". La comunità locale è profondamente colpita dalla inattesa uccisione del sacerdote, proprio nel momento in cui erano in preparazione i festeggiamenti del capodanno lunare, che il Vietnam celebra il 1° febbraio. Hanno espresso messaggi di lutto e di dolore la Provincia domenicana del Vietnam e la comunità della parrocchia di Dak Mót, 40 km a Nord di Kon Tum, dove il prete viveva e operava. Il religioso si era recentemente insediato come sacerdote incaricato per la cura pastorale di un "piccolo gregge" di cattolici.
Il Vescovo Aloisio Nguyen Hung Vi, che guida la diocesi di Kon Tum, ha celebrato una messa funebre ieri, domenica 30 gennaio, e ha espresso le sue condoglianze alla comunità parrocchiale di Dak Mót e alla Provincia domenicana del Vietnam. Ha detto il Vescovo: "Sappiamo che la volontà di Dio è misteriosa, non possiamo comprendere appieno le vie del Signore. Possiamo solo consegnare il nostro fratello nelle mani del Signore. Padre Joseph viaggia nell'eternità e, qualunque cosa sia accaduta, nessuno può separare lui né noi dall'amore di Dio. Quando è stato colpito, Padre Joseph stava facendo le veci di Cristo, dispensando il suo perdono. Morire in quel momento, 'in persona Christi', deve essere una grazia. In questo dolore vediamo anche la bellezza e la nobiltà del sacerdote".
Il corpo di padre Joseph Thanh è stato portato alla Cappella di San Martino nella città di Bien Hoa, nella provincia di Dong Nai, per il rito di commiato, tenutosi oggi 31 gennaio, e per la sepoltura. Il corpo del sacerdote è stato sepolto tra gli altri frati domenicani nel cimitero della Provincia, situato a Bien Hoa.
P. Joseph Thanh era nato il 10 agosto 1981 a Saigon ed aveva emesso la professione religiosa nell'Ordine dei Frati Predicatori il 13 agosto 2010. È stato ordinato sacerdote il 4 agosto 2018.
Kon Tum, la capitale della omonima provincia, si trova nell'entroterra della regione degli altopiani centrali del Vietnam, vicino ai confini del Laos e della Cambogia.
(SD-PA) (Agenzia Fides 31/1/2022)
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ASIA/PAKISTAN - Attacco a Peshawar: un Pastore protestante ucciso, un altro gravemente ferito
 
Peshawar (Agenzia Fides) - Aggressione letale contro due Pastore protestanti a Peshawar, nel Nord del Pakistan. Ieri pomeriggio, 30 gennaio, due uomini su una motocicletta hanno aperto il fuoco contro l'automobile dove si trovavano due Pastori protestanti, sulla circonvallazione di Peshawar, vicino al mercato di Madina. Il Pastore William Siraj è stato ucciso e il Pastore Patrick Naeem, gravemente ferito, è in ospedale. Entrambi appartengono alla "Chiesa del Pakistan", la comunità Anglicana nel paese.
I Pastori stavano tornando a casa dopo aver celebrato la liturgia domenicale presso la Chiesa di "Tutti i Santi". Il Pastore William Siraj, seduto sul sedile anteriore dell'auto, ha perso la vita sul colpo, mentre il Pastore Patrick Naeem è rimasto ferito da proiettili alla schiena e all'addome e, portato in ospedale, sembra non sia in pericolo di vita. Ha raccontato Naeem che, un volta lasciata la chiesa, due due uomini in moto li hanno seguiti aprendo il fuoco. “Non sono riuscito a identificarli perché uno indossava il casco e l'altro si copriva con un grande scialle. A causa di colpi di pistola alla testa e al collo, il Pastore William Siraj è morto sul colpo. Noi siamo uomini di preghiera e ci dedichiamo alla comunità; non litighiamo con nessuno, non abbiamo nemici. È un atto di terrorismo perpetrato da quanti vogliono rovinare la pace in Pakistan e danneggiare l'immagine del nostro Paese”.
La polizia ha registrato il "Primo rapporto di indagine" (Fir) e ha avviato le operazioni di perquisizione per cercare gli aggressori. I reati contestati a ignoti sono omicidio, tentato omicidio, danni alla vita o alla proprietà di altri, violenza settaria, ai sensi della legge antiterrorismo che prevede un processo per direttissima .
Il Vescovo Anglicano Humphrey Peters, alla guida della diocesi anglicana di Peshawar, ha condannato fermamente l'attacco e ha detto: “Esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alla famiglia di William Siraj, che nel lutto e nel dolore, come simo tutti noi. È davvero una grande perdita. Chiediamo giustizia e protezione delle nostre famiglie cristiane”.
Mons. Azad Marshall, Presidente della assemblea dei Vescovi anglicani della Chiesa del Pakistan, ha aggiunto: "E' stato un atto orribile e disumano, senza alcuna ragione. Chiediamo al governo una rapida azione perchè sia fatta giustizia e perchè la vita dei fedeli cristiani in Pakistan sia tutelata e possa procedere pacifica".
Il Primo Ministro della provincia di Khyper Pakhthun Khwa (KPK), Mehmood Khan, assicurando l'impegno delle forze di polizia per arrestare i colpevoli, ha detto: “È un atto esecrabile; i colpevoli non potranno sfuggire. Questo attacco intende danneggiare l'armonia interreligiosa nella nostra provincia. Gli elementi coinvolti in questo attacco sono nemici della pace e della convivenza”.
I fedeli ricordano che la chiesa dove operavano i due Pastori, è già stata teatro di un attacco terroristico: il 22 settembre 2013, due attentatori suicidi si sono fatti esplodere nella chiesa di "Tutti i Santi" a Peshawar dopo l'Eucarestia domenicale, uccidendo 127 persone e ferendo 170 persone.
In diverse città del Pakistan i cristiani si sono riuniti ieri sera per condannare gli attacchi, accendendo candele e alzando la voce per invocare la protezione delle minoranze religiose che vivono in Pakistan. A Karachi, nel Sud del paese, l'organizzazione "The Voice for Justice" ha riunito i fedeli in una veglia di preghiera, chiedendo pace e giustizia ed esprimendo profonda solidarietà alla famiglie e alle comunità colpite.
(AG-PA) (Agenzia Fides 31/1/2022)

giovedì 13 gennaio 2022

Agenzia Fides 13 gennaio 2022 incendio accidentale distrugge il campo profughi nei pressi della Cattedrale di Alindao

 


AFRICA/CENTRAFRICA - Un incendio accidentale distrugge il campo profughi nei pressi della Cattedrale di Alindao
 

Bangui (Agenzia Fides) – Circa 1.500 alloggi distrutti dalle fiamme e ingenti danni materiali ad altre strutture, una ventina di persone sono state ricoverate in ospedale. È il bilancio del violento incendio che ha devastato l’11 gennaio il campo profughi della Chiesa cattolica “Galileo”, nel centro di Alindao, città a 500 km ad est di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana. Galileo è il più grande sito di sfollati interni della città di Alindao, situato all'interno della Cattedrale del Sacro Cuore di Alindao. Attualmente ospita gli sfollati di Basse-Kotto in fuga dagli abusi dell'UPC di Ali Darass.
Sono 4.803 le persone rimaste prive di alloggio, che necessitano di cibo, acqua e generi di prima necessità, secondo quanto ha dichiarato all'AFP Anita Cadonau, responsabile delle comunicazioni dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari in Centrafrica (OCHA).
Secondo le autorità, l’incendio sarebbe di origine accidentale. La struttura aveva subito un altro incendio il 12 febbraio 2020 ed è stata attaccata più volte dai ribelli (vedi Fides 17/11/2018 e 3/12/2018).
Dall'inizio della guerra civile nel 2013, centinaia di migliaia di persone sono fuggite dai combattimenti.
All'inizio del 2022, secondo l'ultimo rapporto OCHA, la Repubblica Centrafricana conta più di 670.000 sfollati interni e 741.000 rifugiati nei Paesi vicini.
(L.M.) (Agenzia 13/1/2022)

lunedì 3 gennaio 2022

Il pacifista argentino, 90 anni, premio Nobel per la Pace Pérez Esquivel

 

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Le notizie del giorno

03/01/2022

Il premio Nobel per la Pace, Adolfo Peréz Esquivel
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Il pacifista argentino, 90 anni, premio Nobel per la Pace per l'impegno per i diritti umani, è stato ricoverato sabato scorso per un problema neurologico. Il vescovo di Mar del Plata, Gabriel Mestre, ha informato Francesco che ha inviato al connazionale un biglietto scritto a mano: “Ti assicuro la ...