Una verità irrisolta

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ispirazione quindi impegno

martedì 16 novembre 2021

Da Agenzia Fides : Protocollo tra Chiesa copta e governo egiziano per migliorare le condizioni di vita nelle aree rurali 16 novembre 2021

 



AFRICA/EGITTO - Protocollo tra Chiesa copta e governo egiziano per migliorare le condizioni di vita nelle aree rurali
 
Il Cairo (Agenzia Fides) – “Per una vita dignitosa”. E’ questa la formula che esprime ispirazione e obiettivi del Protocollo appena sottoscritto da rappresentanti del governo egiziano e della Chiesa copta ortodossa per favorire progetti e iniziative volte a migliorare le condizioni dei vita nei villaggi disseminati nelle vaste aree rurali del Paese. Alla cerimonia di sottoscrizione del Protocollo d’intesa hanno partecipato anche Nabila Makram Abdel Shahid, Ministra per l’immigrazione e gli affari degli egiziani all’estero, e Anba Julius, che attualmente guida il dipartimento del Patriarcato copto ortodosso per l’ecumenismo e le questioni sociali. Il Protocollo è stato sottoscritto anche dalla signora Aya Omar al Qamari, Presidente del Consiglio direttivo della Fondazione “Vita dignitosa” (Decent Life Foundation), terzo partner del progetto da sviluppare su scala nazionale con l’obiettivo di innalzare il tenore di vita nelle aree economicamente e socialmente più depresse della grande nazione nordafricana. A sottoscrivere il progetto in rappresentanza del dicastero governativo, è stato l'Ambasciatore Amr Abbas, Assistente del Ministero dell'Immigrazione e degli affari riguardanti la diaspora egiziana all’estero.
La strategia di fondo del progetto punta a coinvolgere le comunità della diaspora egiziana sparse in tutto il mondo come potenziali attori del sostegno economico a favore di progetti di sviluppo sociale da avviare nelle zone rurali del Paese. L’iniziativa si rivolge in particolare alle comunità di emigrati egiziani radicate da tempo nei Paesi del Nord- America e dell’Europa, anche con l’implicito obiettivo di rinsaldare i rapporti non sempre sereni tra quelle comunità e la leadership politica egiziana. In margine alla firma del protocollo, il 
Decent Life Foundation – come riferito dal sito d’informazione Copts United - ha ringraziato dell’opportunità offerta alla Chiesa cattolica di offrire la propria collaborazione a sostegno di un progetto volto ad assicurare la piena uguaglianza dei cittadini egiziani in merito alle opportunità di accesso ai servizi sociali e a condizioni di vita migliori.
Il coinvolgimento della Chiesa copta ortodossa nel sostegno al progetto “Vita dignitosa”, inserito nella strategia si sviluppo sostenibile “Egypt Vision 2030” sponsorizzata dall’attuale leadership politica egiziana, conferma a suo modo l’intensità con cui le comunità cristiane egiziane partecipano alle dinamiche reali della vita nazionale, lontano dalle recriminazioni sulla propria “marginalità” che connotano tanti pronunciamenti di rappresentanti di altre comunità cristiane sparse nei Paesi arabi. La partecipazione della Chiesa copta al progetto condiviso con il governo e con la Fondazione “Vita dignitosa” rappresenta anche un banco di prova dei vincoli e delle relazioni – segnati anche nel recente passato da polemiche e tensioni – tra il Patriarcato copto ortodosso e le comunità della diaspora. Nell’agosto 2016, come riferito dall’Agenzia Fides (vedi Fides 8/8/2016), il Patriarca copto ortodosso Tawadros II espresso pubblicamente la sua contrarietà alle dimostrazioni promosse in Usa da gruppi della diaspora copta per protestare contro violenze settarie registrate nei mesi precedenti contro le comunità cristiane copte in varee aree del territorio egiziano. Quell'interventoaveva voluto rappresentare una netta e autorevole sconfessione rispetto a iniziative dimostrative messe in agenda soprattutto negli Usa, dove già nel luglio 2016 militanti di sigle copte avevano organizzato un sit-in davanti alla Casa Bianca.
Le comunità copte ortodosse sono sparse in almeno 50 Paesi di tutto il mondo. I Vescovi copti ortodossi che svolgono il loro ministero fuori dall'Egitto sono più di 30. Alcuni imprenditori copti “in diaspora” hanno raggiunto notorietà internazionale grazie alle loro iniziative. Fra questi figura Naguib Sawiris, operatore leader a livello mondiale nel settore delle telecomunicazioni. (GV) (Agenzia Fides 16/11/2021)

giovedì 11 novembre 2021

Da Agenzia Fides 11 novembre 2021: “Dio vuole che non ci sia più spargimento di sangue, il dialogo è la via privilegiata”: i Vescovi di fronte alle violenze

 


AMERICA/BOLIVIA - “Dio vuole che non ci sia più spargimento di sangue, il dialogo è la via privilegiata”: i Vescovi di fronte alle violenze
 
Cochabamba (Agenzia Fides) – “Dio vuole che non ci sia più spargimento di sangue; la nostra posizione è quella di invitare entrambe le parti a sedersi al dialogo, non ci siano posizioni di scontro, non dobbiamo più piangere i morti. Ogni vita umana è unica e irripetibile, il dialogo è la via privilegiata, esponendo idee e raggiungendo accordi, non optando per la violenza e lo scontro”: lo ha dichiarato padre Diego Plá, Segretario generale aggiunto della Conferenza episcopale boliviana durante una conferenza stampa alla vigilia dell’Assemblea dei Vescovi.
I gruppi dell’opposizione al governo del Movimento Al Socialismo (MAS), hanno indetto uno sciopero nazionale a tempo indeterminato a partire dall’8 novembre, contro la legge 1386 sulla “Strategia nazionale di lotta contro la legittimazione dei guadagni illeciti e il finanziamento del terrorismo”. Il governo ha definito lo sciopero come un tentativo di destabilizzare la governabilità della nazione, e ha dispiegato ingenti forze di polizia in tutto il paese per assicurare il libero transito di beni e persone. In alcuni dipartimenti si sono accesi scontri violenti tra manifestanti e forze di polizia. L'Ufficio della Defensoria del pueblo ha informato che negli incidenti avvenuti a Potosi, un giovane contadino è morto e altre 63 persone sono rimaste ferite.
"Ci dispiace che ci sia un morto a Potosí, i Vescovi chiedono sempre che ci sia la possibilità di sedersi al dialogo, crediamo che la violenza non sia la strada" ha detto padre Diego Plá, secondo la nota della Conferenza episcopale giunta a Fides. Il sacerdote ha ribadito che la Chiesa avrà sempre una posizione di facilitatore, qualora entrambe le parti lo richiedano: "la Chiesa è al servizio del Popolo di Dio, sia i sacerdoti che i Vescovi sono servi del nostro popolo, e se il popolo ci chiede un servizio, saremo lì per aiutare e collaborare".
Riguardo agli interventi della polizia, ha esortato le forze dell'ordine ad evitare ogni tipo di violenza, in modo che non si debbano più piangere perdite umane: "Ogni istituzione eserciti sempre il suo servizio in modo corretto, coerente, responsabile, e sempre, guardando a quello che siamo, tutti fratelli, siamo boliviani, e da entrambe le parti ci sono genitori, fratelli e familiari, chiedete sempre loro un atteggiamento di pace, non di confronto e violenza, la vita è un bene di cui prendersi cura".
La 109.a Assemblea della Conferenza Episcopale Boliviana si svolge in presenza, dall’11 al 16 novembre, nella Casa “Cardenal Clemente Maurer” dell’arcidiocesi di Cochabamba. Come sempre i Vescovi si riuniscono per analizzare e riflettere sulla situazione sociale, politica e religiosa del paese, “perché vogliamo essere una Chiesa incarnata nella realtà del suo popolo e non una Chiesa lontana dalla realtà” ha detto padre Plá. Durante questa Assemblea, i Vescovi procederanno anche alle elezioni delle autorità per il prossimo triennio. (SL) (Agenzia Fides 11/11/2021)