Una verità irrisolta

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ispirazione quindi impegno

venerdì 1 maggio 2009

Da Radiovaticana: La Chiesa filippina chiede di intensificare la lotta alla corruzione in vista delle elezioni del 2010


◊ Circa 50 milioni di filippini andranno a votare nel 2010 per eleggere il nuovo capo dello Stato. Si dovranno anche eleggere il vicepresidente, 12 senatori, 260 deputati e più di 17 mila funzionari degli uffici pubblici. I vescovi filippini si dichiarano “preoccupati” per la situazione politica del Paese, segnata da “malgoverno e corruzione”. Mons. Broderick Pabillo, vescovo ausiliare di Manila, sottolinea che i candidati sono troppo legati “ad un vecchio modo di fare politica”, che mantiene in uno stato di perenne povertà “la maggior parte dei filippini”. Il presule ricorda che la Chiesa vuole “elezioni oneste e pulite”, ma più ancora “che le persone giuste vengano chiamate alla guida degli uffici pubblici”. Per questo, Chiesa cattolica filippina, movimenti cristiani del Paese, organizzazioni non governative e membri della società civile - ricorda AsiaNews - intendono promuovere una politica del “buon governo” in vista delle elezioni presidenziali del 2010. Mons. Angel Lagdameo, arcivescovo di Jaro e presidente della Conferenza dei vescovi filippini (Cbcp), ha affermato inoltre che “i cittadini ricoprono un ruolo di primo piano nel rafforzamento delle politiche di buon governo nel Paese”. Una presa di posizione sostenuta da tutti i vescovi che, in una lettera pastorale del 22 aprile, invitano le persone impegnate in politica a “rinunciare alla corruzione” e a collaborare “per diffondere iniziative volte al perseguimento del bene comune”. Il 19 aprile scorso, il presidente dei vescovi filippini aveva proclamato il periodo giugno 2009-giugno2010 “Anno della preghiera e del lavoro per la costruzione della pace” e per la “partecipazione dei laici al cambiamento sociale”. Le giornate del 19 e del 20 giugno saranno dedicate, rispettivamente, “al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria”. (A.L.)

Da radiovaticana:Incontro della Comunità di Taizé a Vilnius, primo in una Repubblica ex sovietica

Incontro della Comunità di Taizé a Vilnius, primo in una Repubblica ex sovietica

◊ Per la prima volta la Comunità di Taizè promuove un incontro in una nazione dell’ex Unione Sovietica. Si tratta del pellegrinaggio a Vilnius, in Lituania, che si concluderà domenica prossima. Il numero dei partecipanti iscritti, senza contare quelli della stessa Vilnius, è di diverse migliaia. Oltre che dalla Lituania, in tanti arrivano dalle nazioni vicine: Polonia, Russia, Ucraina, Bielorussia, Lettonia ed Estonia. Ma diversi giovani provengono da Stati più lontani, come, Olanda e Francia. Dall'inizio dello scorso inverno per la preparazione dell'incontro, i giovani si sono riuniti nelle trenta parrocchie di accoglienza della città e della regione circostante. Si sono ritrovati per pregare insieme e per preparare l'accoglienza nelle famiglie. “Il nostro ruolo nella preparazione - spiegano fratel Rob e fratel Jean-Marie, della Comunità di Taizé, in un articolo pubblicato sull’Osservatore Romano - è stato di sostenere questi gruppi e di incoraggiarli a stabilire legami con altri giovani del quartiere, a fare appello a quanti possono dare il proprio contributo, ad acquistare fiducia in se stessi”. “Dall'anno scorso, il centro diocesano dei giovani a Vilnius, responsabile di gran parte della preparazione, sta elaborando per ogni mese un tema di riflessione sulla fiducia: fiducia in Dio, nella sua bontà, nella gioia, nella sofferenza, fiducia nel prossimo, fiducia in sé. Così i gruppi possono vivere un tempo di approfondimento della fede”. “Molti giovani in Lituania - si sottolinea nell’articolo - si sentono lontani dalla fede, ma un simile evento sembra rispondere a una vera aspettativa. La passività e l'indifferenza, che si può a volte osservare nei giovani di numerose nazioni, sono in Lituania ostacoli meno difficili da superare”. “Ma resta da vedere - concludono fratel Rob e fratel Jean-Marie - cosa questo incontro susciterà e come i giovani lo vivranno”. (A.L.)